ROMA – Il Ministro della Salute Lorenzin e il Ministro dello Sport Lotti hanno firmato il decreto congiunto che sancisce l’obbligo dei defibrillatori negli impianti sportivi, anche dilettantistici. Sull’argomento è intervenuto il Presidente FMSI Casasco intervistato dall’ANSA. “Finalmente si giunge a questo provvedimento, più volte rinviato. Il giudizio della federazione medici sportivi non può essere che positivo per una normativa più stringente rispetto ai rischi e alle realtà dell’attività indoor e outdoor”. Lo afferma il presidente della Federazione italiana medici sportivi (Fmsi), Maurizio Casasco, in merito al decreto congiunto tra ministero della Salute e quello per lo Sport che introduce l’obbligo per le società e le associazioni dilettantistiche di dotarsi di un defibrillatore all’interno dell’impianto in cui si svolgono attività sportive. “La presenza dei defibrillatori va bene ed è importante – ha aggiunto Casasco, contattato dall’Ansa – ma quel che è ancora più importante è la formazione a 360 gradi, secondo le linee approvate dalla federazione. I rischi cardiopolmonari non sono quelli più diffusi e infatti al primo posto in assoluto c’è la concussione cerebrale, insieme con i vari tipi di altri traumi”. La Fmsi ha predisposto il pronto soccorso sportivo defibrillato, (Pssd) che contempla l’intervento su tutti gli organi. “In realtà il rischio cardiologico è coperto in buona parte attraverso lo screening – ha proseguito Casasco -. Le morti improvvise grazie a questo sistema si sono ridotte moltissimo e l’obbligatorietà del defibrillatore è un’ulteriore sicurezza. Basilare davvero è però la formazione e questo decreto, che trova l’accordo dei Ministeri della Salute e dello Sport e l’appoggio della Fmsi, ne conferma l’importanza”. (ANSA). RI 26-GIU-17 19:31 NNNN
Il Prof. Maurizio Santomauro a riguardo aggiunge: “Sulla pubblicazione del Decreto il Presidente della FISM Casasco non può fare a meno di approvare la norma. Sulla formazione ribadisce il corso pronto soccorso della FISM che ha l’ambizione di preparare i medici sportivi in 5 ore ad affrontare sia il trauma sia l’arresto cardiaco. La formazione è un argomento serio su cui le più importanti associazioni scientifiche hanno condiviso il programma e gli argomenti. I corsi fatti in casa e con “originali programmi” che si discostano dalle linee guida internazionali sono pericolosamente proposti per i medici in una situazione medico legale recentemente cambiata con la legge GELLI.
Ribadiamo che gli unici corsi riconosciuti sono quelli aderenti alle linee guida internazionali”.
CHI DEVE DOTARSI DI DEFIBRILLATORE?
Il decreto legge ministeriale obbliga tutti gli impianti sportivi ad essere dotati di un defibrillatore semiautomatico o a tecnologia più avanzata. Durante eventi agonistici ufficiali deve essere presente una persona formata all’utilizzo del dispositivo salvavita. L’obbligo di acquisto e formazione grava in capo a tutte le società o associazioni sportive dilettantistiche che praticano una delle 396 discipline sportive riconosciute dal Coni (si veda a questo riguardo la delibera 20 dicembre 2016, n. 1566 del Consiglio Nazionale del Coni, consultabile sul sito istituzionale del Coni).
– Sono escluse dall’obbligo di dotazione del defibrillatore e dalla presenza obbligatoria del personale formato durante le gare le società o associazioni sportive dilettantistiche che praticano la propria attività al di fuori di un impianto sportivo.
– Sono escluse dai menzionati obblighi le società o associazioni sportive dilettantistiche che praticano sport a ridotto impegno cardiocircolatorio, il cui elenco è contenuto nell’allegato A del decreto (a titolo esemplificativo: bowling, bocce, dama e freccette, ).
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