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Ordine Farmacisti di Matera: il defibrillatore entra nella farmacia dei servizi

Ordine Farmacisti di Matera: il defibrillatore entra nella farmacia dei servizi

Matera 2018- n 1(1)MATERA – La farmacia italiana sta cambiando. Il decreto legislativo 153/2009, in attuazione della legge 69/2009, ha individuato e definito i nuovi compiti e le nuove funzioni assistenziali che le farmacie sia pubbliche sia private operanti in convenzione con il S.s.n. potranno svolgere. Con l’applicazione del decreto legislativo le farmacie si trasformeranno in veri e propri presidi sanitari sul territorio. Forniranno la prima assistenza sanitaria permettendo di ottimizzare il ricorso ad ospedale e pronto soccorso, potranno partecipare al servizio di assistenza domiciliare integrata, consegnare i farmaci a domicilio, mettere a disposizione fisioterapisti, farmacisti e operatori socio-sanitari, partecipare a campagne di educazione sanitaria.

Nelle farmacie potremo prenotare visite specialistiche presso strutture pubbliche o private convenzionate, pagare i ticket per le visite. Per le farmacie di possedere un defibrillatore costituirebbe, tra l’altro, un primo e veloce accesso del cittadino ad una prestazione sanitaria di emergenza ad alto profilo tecnologico e comprovata evidenza scientifica. In questa ottica l’Ordine dei Farmacisti della provincia di Matera sabato 20 ottobre ha realizzato il secondo corso di abilitazione all’uso del dispositivo salvavita a cui hanno partecipato 30 farmacisti iscritti all’Ordine e aderenti all’AGIFAR di Matera (associazione giovani farmacisti, presieduto dal Dr Giuseppe Ruggieri). I nuovi abilitati – ha dichiarato il Presidente dr Lino Imperatore – si vanno ad aggiungere ai precenti 30, per cui l’Ordine può contare su oltre il 15% degli iscritti abilitati. La formazione è stata realizzata con la collaborazione della Società Scientifica accreditata GIEC (Gruppo Intervento Emergenze Cardiologiche presieduta dal prof Maurizio Santomauro) e dagli istruttori certificati AHA Dott Francesco Palagiano, Carmine Liguori e Domenico Giaquinto. I defibrillatori esterni automatici o semiautomatici sono presidi di alto profilo tecnologico, di uso semplificato. Il termine generico di «defibrillazione automatica esterna» si riferisce ad sistema di defibrillazione basato su una modalità di analisi del ritmo cardiaco automatica con erogazione della energia automatica.

L’operatore che utilizza tale tipologia di defibrillatore deve collegare gli elettrodi al paziente ed accendere l’apparecchio: dopo pochi secondi si determina automaticamente l’analisi del ritmo cardiaco e, in presenza di fibrillazione ventricolare o di tachicardia ventricolare, il dispositivo carica i propri condensatori ed eroga lo shock automaticamente. Nel caso di defibrillatori semiautomatici, l’erogazione dello shock elettrico avviene dopo la conferma manuale dell’operatore, informato dalla macchina stessa della presenza di un ritmo defibrillabile. La defibrillazione esterna in modalità automatica o semiautomatica è stata ideata per impedire morti evitabili, utilizzando persone adeguatamente addestrate, cui non viene richiesto l’onere della diagnosi elettrocardiografica, effettuata automaticamente dall’apparecchio. La defibrillazione è un intervento salvavita, le percentuali di sopravvivenza dell’individuo sono funzione inversa al tempo che intercorre tra l’arresto cardiaco e l’ erogazione dello shock elettrico. I defibrillatori semiautomatici per la defibrillazione precoce sono stati studiati appositamente per essere utilizzati anche dai soccorritori cosiddetti laici. Si tratta, infatti, di apparecchi portatili di piccole dimensioni e di facile utilizzo, che analizzano automaticamente il ritmo cardiaco del paziente e sono in grado, guidando l’operatore, di erogare uno shock salvavita così da ripristinare il normale battito cardiaco.La legge n. 120 del 2001 ha disposto l’adozione, di linee guida per il rilascio della prevista autorizzazione da parte delle regioni all’utilizzo extraospedaliero dei defibrillatori da parte di soccorritori sanitari e non sanitari.

L’elemento chiave che ha consentito di promulgare la legge è riconducibile alla affidabilità di dei nuovi defibrillatori e alla sicurezza d’uso. Nessun addebito può essere mosso a chi, non avendo un particolare dovere giuridico di esporsi al pericolo, nel tentativo di garantire la salvaguardia del bene salute cagioni danno, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile. La farmacia che si dota dell’apparecchiatura, mediante idoneo contratto di manutenzione, ne curerà la conformità alle norme in vigore, la funzionalità, la manutenzione e la revisione periodica. Tutto il personale non medico che utilizza il DAE deve essere in possesso di idonea formazione validata e sistematicamente verificata (ogni 24 mesi). Un altro aspetto importante che si realizza nelle circostanze di emergenza cardiaca è l’impossibilità di acquisire il consenso informato alla procedura. Vero è che la tutela della salute si basa oggi sul consenso del paziente, liberamente prestato e in modo da non risultare viziato da coercizione, violenza o carpito da una informazione non adeguata, ma vi sono situazioni di emergenza nelle quali non è possibile da parte del soccorritore richiedere o ottenere il consenso. In questi casi si ricorre allo stato di necessità, il quale è considerato una scriminante e causa di esclusione della pena.

Appendice legislativa

Utilizzo dei defibrillatori semiautomatici in ambiente extraospedaliero
Legge n.120. 03.Aprile 2001 art . 1
1 È consentito l’uso del defibrillatore semiautomatico in sede extraospedaliera anche al personale sanitario non medico, nonchè al personale non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica nelle attività di rianimazione cardiopolmonare

Legge n.69 -19 marzo 2004- Modifica all’Art.1 della legge 3 Aprile,n120, in materia
di utilizzo dei defibrillatorisemiautomatici

art 1 : È consentito l’uso del defibrillatore semiautomatico esterno in sede intra ed extraospedaliera anche al personale sanitario non medico , nonchè al personale non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica di rianimazione…